A tutto schermo con ScreenLine
Come annunciato qualche settimana fa, comincia da oggi – in concomitanza con l’inizio della scuola, come per confermare che c’è sempre da imparare – il nostro viaggio tra i produttori di schermi per la videoproiezione. Un’intervista a 360 gradi. Un approfondimento dettagliato. In questo primo appuntamento abbiamo incontrato Bruno Gomarasca, CEO di ScreenLine, il quale rispondendo ad una delle domande a cui lo abbiamo sottoposto dice che “se ci copiano significa che abbiamo fatto un buon lavoro, consapevoli che chi progetta rimane sempre un passo avanti agli altri“, e poi continua “la fantasia non è stata distribuita a tutti in ugual misura“.
Può fornirci una breve descrizione della Vostra azienda/marchio per farla conoscere meglio ai nostri lettori?
ScreenLine è nata 24 anni fa come produttore di schermi per videoproiezione. La crescita negli anni Novanta ci ha permesso di raggiungere una posizione di leadership sul mercato Italiano e di crescente visibilità su quelli Europei. All’inizio di questo decennio, grazie al raddoppio della superficie produttiva ed all’espansione degli uffici commerciali, Screenline ha diversificato l’offerta per soddisfare sia il mercato AV professionale sia quello dell’Home Theatre, puntando sempre più su prodotti dalle funzionalità uniche e dal livello qualitativo di assoluto rilievo. L’avvio della produzione di schermi dedicati all’AV professionale puro (Big Lodo, New Big Mot) e la recente partnership con Epson, principale produttore mondiale di videoproiettori, apre poi nuovi orizzonti per l’azienda trentina che si avvia a divenire sempre più “solution provider” per i propri clienti.
Che attività di marketing e promozione fate per i vostri marchi?
Recentemente ScreenLine ha inaugurato una nuova strategia di marketing che prevede l’impiego estensivo delle possibilità di comunicazione offerte da Internet per poter aumentare la visibilità dei propri marchi raggiungendo un pubblico sempre più numeroso ed offrendo dei validi supporti al trade marketing. L’azione è tesa a diffondere la conoscenza approfondita dei prodotti e delle soluzioni tecniche presso il pubblico di addetti ai lavori, coinvolgendoli anche nella progettazione e sviluppo, ed aumentando perciò la motivazione alle vendite. ScreenLine vuole poi rafforzare gli strumenti di comunicazione globale per diffondere, maggiormente, il messaggio dei nuovi valori legati al brand, tra i quali la flessibilità della produzione che va incontro ai bisogni di un mercato professionale molto esigente offrendo una competenza tecnica di alto livello.
Cosa fate per migliorare la Vostra comunicazione aziendale e perché i Clienti dovrebbero scegliere proprio Voi?
Il nuovo corso, inaugurato a inizio anno, prevede di raggiungere in modo diverso i nostri clienti, di coinvolgerli con strumenti – dai filmati alle animazioni – che facciano trapelare la filosofia e le potenzialità dei nostri prodotti. Cerchiamo di confezionare una comunicazione che, per contenuti e contenitore, si differenzi il più possibile da quella dei nostri competitors, basandoci sulla chiarezza del messaggio, se possibile, con un pizzico di simpatia. I clienti che scelgono ScreenLine lo fanno perché hanno compreso i valori legati al brand ed ai prodotti: qualità, innovazione. Cerchiamo di essere al passo con i trend di mercato e, se possibile, di anticiparli: in questo momento in particolare rafforzando la presenza strategica nella nicchia degli schermi di grandi dimensioni offerti a prezzi davvero competitivi. Un’ampia scelta di soluzioni soddisfa la maggior parte delle esigenze dei clienti che trovano sempre in ScreenLine un interlocutore attento, preparato e disponibile a studiare anche la soluzione particolare.
Quali sono i principali schermi da proiezione che producete? E gli altri eventuali prodotti?
La maggior parte degli schermi prodotti è indirizzata al mercato professionale quindi copre un range di richieste molto variegato. Agli schermi classici, motorizzati o a telaio, si sono aggiunte le più recenti produzioni di dimensioni veramente importanti che soddisfano ogni esigenza di teatri, cinematografi e in generale dello spettacolo. Per il mercato dei rental abbiamo sviluppato “multiframe” un sistema a telaio modulare che, con 20 segmenti base, può comporre un’infinità di formati da uno fino a quattro metri di base. Un passepartout che risolve le situazioni impreviste. Gli schermi multiformato, dedicati al mercato home, sono stati sviluppati per primi in Europa proprio da SL sviluppando motori e elettroniche in grado di dialogare con i sistemi domotici di qualsiasi marca. Un altro punto di forza sono le soluzioni a scomparsa nel soffitto, con un sistema di taglio assistito del controsoffitto che facilita molto la messa in opera. Sono disponibili anche con la doppia motorizzazione che permette di ottenere diversi formati di visione. La forte collaborazione con i nostri partner sta producendo inoltre lo sviluppo di prodotti originali come gli schermi cilindrici per proiezioni 3D. Altre novità verranno presentate nel corso del 2010.
Può indicarci tutte le fasi produttive che portano alla realizzazione di uno schermo?
Tutti gli schermi SL sono progettati in CAD3D dall’ufficio tecnico interno. La costruzione vede in un reparto le lavorazioni di taglio, foratura e assemblaggio delle strutture, mentre in un altro reparto vengono lavorate le tele in pvc, un terzo reparto si occupa delle lavorazioni su tele in tessuto che vengono eventualmente verniciate con una delle macchine di stampa. Si procede, quindi, all’assemblaggio e alla finitura degli schermi che vengono avviati al reparto di confezionamento. Ogni fase di lavorazione è controllata dal responsabile che fa riferimento al sistema gestionale aziendale.
Quali sono i principali materiali che utilizzate nella produzione dei Vostri schermi?
L’alluminio, per la sua versatilità e la sua bellezza, è il metallo più usato. Tutti i modelli sono realizzati con una o più matrici proprietarie che riproducono le forme sinuose degli schermi SL. Le tele nella maggior parte vengono realizzate in Pvc specifico per proiezioni che assicura assenza di ondulazioni, opacità controllata e saldabilità. Unici in Italia, per le motorizzazioni abbiamo scelto Somfy, leader indiscusso nel panorama mondiale e prezioso partner per lo sviluppo delle tecnologie integrate.
Avete il brevetto esclusivo di qualche tipologia di schermo?
Sul finire degli anni Novanta, dopo un’esperienza con un brevetto su uno schermo rigido di altissima luminosità, abbiamo scelto la strada della ricerca senza protezioni, adottando il motto: “Se ci copiano significa che abbiamo fatto un buon lavoro”, consapevoli che chi progetta rimane sempre un passo avanti agli altri. In effetti continuiamo a vedere soluzioni sviluppate da Screenline negli anni scorsi oggi adottate dalla concorrenza, ma del resto noi stessi cerchiamo sempre buone idee in giro per il mondo per copiarle migliorandole. Si parte sempre dallo stato dell’arte per fare un altro passo in avanti, anche se la fantasia non è stata distribuita a tutti in ugual misura.
Qual è l’importanza delle certificazioni?
L’importanza delle certificazioni consiste principalmente nell’imporre un abito mentale a progettisti e responsabili vari che li induce a procedere secondo schemi di buon senso e seguendo un ordine, piuttosto che a casaccio. In “soldoni” un’azienda certificata cambia le sue usanze in meglio perché segue strade codificate, regole certe e quindi diventa più ordinata e in definitiva più efficiente. Migliorare è un dovere, con le certificazioni si arriva prima.
Quale dei Vostri prodotti consigliereste ai Clienti e perché?
Ogni cliente ha la sua esigenza: per questo motivo abbiamo sviluppato diverse migliaia di varianti di prodotto.
Qual è lo schermo per proiettore più venduto tra il Vostro assortimento?
Le richieste cambiano molto secondo la stagione. Gli eventi sportivi spingono le vendite di alcune tipologie, durante il periodo autunnale è il residenziale a fare il mercato. Un prodotto trasversale che si vende bene in ogni stagione è lo schermo per controsoffitto, che viene richiesto sia nell’home cinema che nell’AVpro e anche nell’IT. E’ anche fra gli schermi più ben fatti della sua categoria e chi l’ha provato non cambia facilmente.
Quali sono gli aspetti fondamentali per riconoscere un ottimo schermo per videoproiettore?
Ecco, bravo. Specialmente in internet è praticamente impossibile distinguere un buon prodotto da uno scadente, ma anche da un catalogo cartaceo non si cava un ragno dal buco. Lo schermo di buona qualità è più importante di un ottimo proiettore. Chi ha fatto l’esperienza di vedere una proiezione su una tela con cento pieghe capirà. Siccome non c’è verso di toccare lo schermo che si andrà a comprare non esistono altri strumenti di valutazione che non siano la serietà del marchio. Un’azienda seria prova ogni esemplare per verificarne le caratteristiche, usa solo materiali certificati e ignifughi, motori silenziosi e sistemi di montaggio a norma, imballi robusti e soprattutto assistenza!
Che differenza c’è tra uno schermo europeo ed uno di altra provenienza?
Lo schermo cinese e spesso anche quello americano (per l’80% made in china) non sempre rispetta le stringenti normative europee. Solo per fare un esempio, la tela quasi mai è ignifuga, meglio non avvicinarsi con un accendino perché si rischia di rimetterci la casa. Anche in tema di vernici, che abitualmente ricoprono i bordi della tela, non c’è da stare allegri. Gli ambienti si permeano per settimane di un odore acre per via dei solventi rilasciati. Nel caso dei prodotti cinesi, inoltre, è usuale vedere negli schermi motorizzati dei micromotori a 12V, troppo deboli per durare nel tempo che, in caso di rottura, vi obbligano a buttare lo schermo. Costano poco, ma il motivo c’è. Qualche costruttore continentale cerca di seguire i cinesi su questa strada ed è facilmente riconoscibile dal prezzo, ma, in generale, in Europa si verifica una migliore qualità dei materiali e sicuramente una garanzia effettiva. Le aziende europee rispettano comunque le normative, anche se non certificate; in Cina è ancora possibile vantare 10 marchi di qualità, senza nemmeno conoscerli.
Una valutazione sul mercato degli schermi da proiezione: andamento, richiesta, concorrenza. Può tracciarne un quadro definito?
Il mercato Home Theatre è stato, negli anni recenti, falcidiato dall’ingresso dei grandi televisori plasma ed LCD che, nonostante le dimensioni limitate rispetto al sistema schermo + videoproiettore, sono stati percepiti come cinema in casa. Fortunatamente, con il tempo, molti hanno capito la differenza fra cinema e televisore e c’è la speranza che, crisi permettendo, si ricominci a vedere una ripresa delle vendite. Su un altro fronte, l’ingresso massiccio dei cinesi sul mercato I.T. ha decimato le vendite in un settore dove l’unico argomento di vendita è il prezzo. In un mercato dove i margini sono storicamente bassi, sarebbe interesse prima di tutto degli installatori proporre soluzioni di alto livello, che risolvano le problematiche in modo definitivo producendo profitti, invece di proporre sempre prodotti usa e getta di scarso livello e scarsissimo guadagno. Il settore professionale, dove sono pochi i competitors in grado di proporre grandi schermi e strutture di adeguata qualità e prezzo, sta “tirando” abbastanza. Per quanto ci riguarda, comunque, le nostre vendite sul mercato Italiano sono leggermente in crescita rispetto al 2008, nonostante il calo a due cifre nelle vendite globali. E’ probabile che nel 2010 ci ritroveremo con una quota di mercato decisamente migliore rispetto al recente passato. Lavoriamo per questo!
Tutte le caratteristiche delle Vostre tele. Perchè per le tele da proiezione si usa il pvc?
Il pvc fin dagli albori è usato per la realizzazione delle superfici di proiezione. La sua principale qualità è la microincisione superficiale della faccia anteriore che determina la qualità omogenea della riflessione. Inoltre è facilmente lavorabile, si salda con una tecnologia ormai affermata che consente la realizzazione dei grandi formati richiesti dal mercato cinematografico. Fin dalla fine degli anni Novanta in ScreenLine è stata messa a punto una tecnica per realizzare le bordature degli schermi con tele nere saldate sul perimetro. Inoltre, le uniche tele per retroproiezione esistenti sono in pvc. Altre tele, in tessuto spalmato, vengono usate per sfruttare la grande altezza delle bobine, dai 2400 mm fino ai 5000 mm e consentono la realizzazione di grandi schermi con una sola pezza senza saldature. Di solito sono più robuste del pvc e si prestano alla verniciatura della superficie con macchine di stampa digitali. In questo modo si ottengono anche schermi personalizzati con soggetti a colori, di qualità fotografica, a scopo pubblicitario o semplicemente estetico. Un capitolo a parte riguarda le tele per cinema tridimensionale che mantengono la polarizzazione della proiezione e vengono usate principalmente su telaio per mantenerle tese al massimo in ogni punto.